Il carbonio è il quarto elemento della tavola periodica. Quando esso si unisce ad atomi a lui identici in uno strato di puro carbonio, il risultato è chiamato grafene.
Il grafene è uno dei materiali più resistenti al mondo, contrastando quindi con ciò che accade quando più strati di carbonio si impilano: un’unità di grafite risulta formata.
La grafite, a differenza del grafene, è molto friabile, perciò viene utilizzata nella parte interna di tantissime matite, così quando la punta sfrega contro il foglio, si sfalda lasciando sottili tracce di GRAFITE, non di grafene come si potrebbe intuire. Detto questo, un individuo potrebbe pensare che l’uso che il genere umano fa della grafite sia solamente positivo, ma non è così.
Pochi secondi prima del disastro di Chernobyl, è stata decisione degli operai operativi immergere le barre di controllo nel reattore nucleare. Le barre di controllo sarebbero servite a depotenziare la parte operativa della centrale, eppure sfortunatamente le suddette barre avevano una punta in grafite, come delle matite. Ora, è propietà della grafite essere un moderatore di neutroni, ossia un materiale in grado di aumentare la possibilità di interazione tra i neutroni diretti al combustibile nucleare e il combustibile nucleare stesso: in sostanza la grafite potenzia il reattore nucleare.
Così si raggiunge un picco termico e il reattore di Chernobyl esplode, addizionato al fatto che non ci fosse una struttura di contenimento, ha portato al disastro che tutti noi conosciamo.